Mandini Alessandro

Giugno, 2011

Biografia di Mendini Alessandro

Alessandro Mendini e' nato a Milano nel 1931 e si e' laureato in architettura al Politecnico di Milano. La sua natura eclettica lo ha spinto sin dalla giovane eta' ad occuparsi di numerose attivita'. Oltre alla professione di architetto e progettista, e' stato socio fondatore della Global Toois, libera scuola per la creativita' individuale, ed ha assunto la direzione di prestigiose riviste quali:"Casabella" dal 1970 al 1976, "Modo" dal 1977 al 1981 e "Domus" dal 1979 al 1985. Riviste che in alcuni casi ha risollevato da un vero e proprio letargo, ridando loro vitalita', con un cospicuo apporto culturale e ideologico. Nel 1976 nasce il gruppo "Alchimia" e Mendini ne diventa socio. Ma soprattutto ne e' il teorico, proponendo un coinvolgimento di tutti i settori, industria, artigianato ed arte. Questi progettisti si propongono di risolvere, impresa non certo facile, il conflitto tra modernita' e post-modernita', pro-ponendo un recupero delle tecniche artigianali, creando oggetti del quotidiano modificati e defunzionalizzati, operando un ritorno all'assemblaggio e affermando la priorita' della decorazione dell'oggetto banale. Mendini dunque si pone il problema dei movimenti storici delle avanguardie del modernismo in confronto alla evidente crisi della modernita' e la sempre piu' veloce evoluzione tecnologica. Mendini ci parla della contemporaneita' come divisa fra due caratteristiche: "quella decadente, carica di istanze che devono morire e quella piena di istanze opposte, di carattere primitivo che potrebbero porre le basi di tutte le teorie dell'inizio del 2000". Mendini afferma di fare dell'artigianato con materiali tecnologici, condizionato dalle immagini dell'informatica, ma poi di dipingere con i pennelli. Ed ecco sorgere, negli ultimi anni, un interesse particolare per l'arte, per lo spazio esclusivamente pittorico. Anche per "Alchimia" le funzioni e le forme della casa devono essere subordinate ai simboli pittorici ed il progettista puo' diventare pittore attraverso il "decoro": cosi' il progetto non sarebbe piu' dominio dell'oggettivita' e la pittura non piu' solo espressione del soggettivo. I quadri di Mendini sono solo apparentemente "freddi". Ma soprattutto sono molto lontani da ogni etichetta di "nuova geometria" e nascondono una assai rara armonia di forme e colori. Sono tavole con comici dipinte o semplicemente tele ad olio; in essi si ritrovano gli stilemi formali, simbolo della teoria mendiniana. Ma, cosi' estrapo-lati, assumono un valore fortemente espressivo ed al tempo stesso armonioso ed onirico. Mendini afferma infatti che "lo stile e' una sorta di maniera organizzata di far transitare degli stilemi che ti interessano, farli circolare nel tuo cervello e restituirli disegnati. Io raccolgo qualcosa dell'epoca egiziana, raccolgo dal futurismo, dal cubismo, poi rielaboro secondo dei concetti che sono quelli dell'ermafrodita, del banale, del cromatico e questo rapporto crea uno stile che poi, in realta', si configura come metodo di lavoro. Lo stile e' una cosa diversa se si parla di design o se si parla di arte, perche' l'artista ha dei gradi di liberta' maggiori rispetto ad un progettista che lavora sempre con una equipe". Alessandro Mendini fa parte del comitato scientifico della scuola Les Ateliers di Parigi e membro onorario della Basel Academy of Art and Design di Gerusalemme. E' coordinatore della Biennale Internazionale dell'Artigianato di Venezia. E' stato professore ordinario alla Hochschuie fur Gestaaltung di Vienna e svolge attivita' didattica in numerose scuole ed universita'. Nel 1978 ha pubblicato per l'editoriale Domus il libro "Paesaggio casalingo". Nel 1979 ha ricevuto il "Compasso d"0ro" per il design. Nel 1981 ha pubblicato per Shakespeare e Company "Architettura addio" e nel 1982 per Ricerche Design "Progetto Infelice". E' "Chevalier Des Arts Et Des Arts Et Des Lettres" in Francia.